Sulla videoconferenza di stamattina al parlamento italiano del presidente dell’Ucraina Zelensky (“Zelensky, videoconferenza al parlamento italiano: rinnovata richiesta aiuti all’Ucraina e sanzioni contro la Russia, presenti, assenti“) abbiamo chiesto un commento ai 5 parlamentari vicentini e cioè Pierantonio Zanettin, Silvia Covolo, Erik Pretto, Daniela Sbrollini, Cristina Caretta e Germano Racchella (Erika Stefani è ministro, per cui non ci è parso opportuno chiedere la sua posizione).
Erik Pretto (Lega) ci ha subito comunicato la sua assenza “obbligata” in parlamento per motivi strettamente personali e non politici. Ora dopo l’intervento di Silvia Covolo della Lega (“…giusto ascoltare suo grido di dolore, 117 bambini uccisi, serve mediazione“) e quello di Pierantonio Zanettin di Forza Italia (“…empatia collettiva per lui, non ho notato… i molti 5 Stelle freddi“) ecco quello del deputato bassanese della Lega Germano Racchella. Mancano all’appello, le sollecitiamo anche da qui, Sbrollini e Caretta.
Sensazioni? Ho visto un leader che ha descritto un’ Ucraina con morti e distruzione.
È stato determinato ma allo stesso tempo pacato e preoccupato con un discorso che puntava a convincerci a stare ancora più “vicino” al suo Paese invitandoci a “bloccare” e “congelare” tutti i patrimoni che i “facoltosi” russi hanno in Italia e a innalzare le sanzioni senza nessuna eccezione.
Mentre Zelensky “colpevolizzava” la Russia del fatto che se non possono produrre e esportare prodotti alimentari è per colpa del conflitto, il mio pensiero è andato alle aziende Italiane e alle ripercussioni del conflitto che hanno ulteriormente alimentato una situazione già critica. Pensiamo al settore del mobile o della moda che oramai aveva il 90% del fatturato proprio in Russia nel mercato del lusso. Ritengo, quindi, che siano fondamentali anche misure governative tempestive a sostegno delle nostre aziende che negli ultimi mesi hanno sacrificato i propri margini operativi.
Germano Racchella (Lega)