Zona Logistica Semplificata Veneto, il Pd denuncia immobilismo del Governo

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Uno stallo inaccettabile per la Zona Logistica Semplificata del Veneto viene denunciato oggi dal Partito democratico del Veneto.

“Sembra incredibile, ma è tutto vero – dice il consigliere regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello -. Dopo che la Zls era stata introdotta e rilanciata dai precedenti Governi come strumento di sviluppo per le aree di Porto Marghera, del veneziano e del Polesine, adesso tutto è fermo.

La cosa che grida vendetta è che si parla di 250 milioni di euro che mancano dalla manovra, non di cifre monumentali. Meno male che Salvini si è fatto vedere da queste parti in pompa magna.

Il disinteresse – prosegue – che la destra mostra per aree da trasformare in realtà attrattrici per investitori e imprese è devastante. Faccio richiamo alle forze politiche regionali amiche di questo Governo, affinché questo stallo venga a cessare. Lo chiedono gli imprenditori e il territorio. Fare spallucce sarebbe un insulto”, conclude il consigliere dem.

La Zona Logistica Semplificata per il Veneto (Zls) è diventata realtà a ottobre scorso grazie alla firma del decreto governativo che l’ha istituita ufficialmente. Si tratta di un’area molto vasta (4.681,21 ettari) che si estende tra zone portuali, retroportuali e aree di sviluppo industriale con baricentro nel Porto di Venezia e Chioggia.

Dentro, oltre Venezia e Rovigo, anche 17 comuni Polesani. La Zona Logisitica Semplificata per il Veneto si pone l’obiettivo di attrarre investimenti, in particolar modo nell’ambito di settori come logistica, trasporti e attività produttive.

Prevista a sostengo dell’impresa una forte semplificazione amministrativa e la possibilità di accedere a sgravi fiscali, oltre che ad un piano di interventi regionali finanziati con le risorse del PR FESR 2021-2027.