Grazie all’audio arrivato in nostro possesso abbiamo rivelato l’incontro (“secretato in Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche” ci ha detto Banca d’Italia) del 19 febbraio 2014 a Roma in via Nazionale tra Carmelo Barbagallo, a capo allora e per anni della Vigilanza centrale, il presidente di Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, e il
suo omologo di Veneto Banca, Flavio Trinca in una serie di articoli: “Barbagallo bifronte, last news: il 19 febbraio ’14 incontrò Zonin e Trinca in Bankitalia per “Veneto Banca in BPVi subito. In audizione negò!” il 27 e 28 luglio 2019, “Barbagallo, l’audio dell’incontro del 19 febbraio 2014 con Zonin e Trinca in Bankitalia: le due venete insieme ora, poi decide la BCE!“ il 18 dicembre e “Barbagallo con Zonin e Trinca in Bankitalia il 19 febbraio 2014, il verbale “secretato” dell’incontro: le due venete insieme ora o mai più!“ il 19 dicembre).
Cercando tra le carte degli inquirenti dei procedimenti in corso, in particolare del processo BPVi, abbiamo trovato anche l’audio e la trascrizione dell’intercettazione ambientale dell’incontro a Palermo il 1° giugno 20’16 in Banca Nuova di Gianni Zonin, allora già non più presidente della controllante BPVi, con Adriano Cauduro, direttore generale dell’istituto palermitano da gennaio 2014 e già vice dg di quello vicentino dal 2011, che oggi non è tra gli imputati ma è, di sicuro, uno dei testimoni più attesi nelle prossime udienze: “Zonin a Cauduro il 1° giugno ’16: “Visco mi chiese fusione Veneto Banca in BPVi”. Poi incontrò Trinca da Barbagallo il 19 febbraio 2014…” 29 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020).
Torneremo a breve a scrivere dell’evento cruciale del 19 febbraio 2014, in cui Banca d’Italia appare chiaramente spingere verso quello che ha sempre negato, il boccone che Zonin doveva fare di Veneto Banca in barba a trinca e Consoli e a svantaggio dei soci nonché risparmiatori), ma ora vi riferiamo di un lungo passaggio del colloquio palermitano tra Zonin e Cauduro che non riguarda direttamente le vicende della Banca Popolare di Vicenza ma un suo oscuro “feudo”.
C’è, infatti, un lungo spazio dedicato a un altro degli episodi ancora avvolti dalle nebbie vicentine, la gestione della Fondazione Roi, nello “strano incontro” del 1° giugno 2016 dell’ex presidente della BPVi, Zonin, a Palermo, di cui scrisse già il 5 luglio 2016 Vittorio Malagutti su l’Espresso ma che, evidentemente gli inquirenti non valutarono come elemento di inquinamento delle prove, come fecero, invece, e con le note e più dure conseguenze i colleghi romani per le telefonate e i presunti approcci di Vincenzo Consoli con esponenti di Veneto Banca dopo la sua uscita dall’Istituto di Montebelluna, .
Nel colloquio, che durò quasi quattro ore, si parlò di tutto e anche, con la fidatissima dr.ssa Annalisa Lombardo al telefono , della… Fondazione Roi con Zonin che in presa diretta dice a Cauduro: “…detta “la Fondazione del malaffare”, e quel sciagurato di Dolcetta, che noi, malauguratamente, abbiamo chiamato alla presidenza della Banca Popolare, eh… non solo non ha protestato… Allora aveva un intervento di tre minuti, va su questa (Cerchia) Santa Croce, che sanno tutti che è una… problemi psichici importanti, eh…“.-
Barbara Ceschi a Santa Croce, una nipote del marchese Giuseppe Roi, che diede vita ala Omonima fondazione con un lecito, tra beni mobili e immobili di circa 100 milioni di euro) per chi non lo ricordasse, fu tra le prime a denunciare le anomalie di gestione della fondazione dello zio salvo poi trovare un qualche agreement, mentre noi ancora oggi siamo nel merito di Zonin ed bis suoi amici dopo un primo step chiusosi con una transazione della stessa Roi a nostro favore, ndr).
(N. B.: nelle frasi della trascrizione precedenti e successive il perito segnala come incomprensibile (inc.) tutto ciò su cui – parole singole o frasi – non ha certezza sul contenuto espresso dagli interlocutori. Le parole o frasi tra parentesi, come ad esempio (Cerchia) Santa Croce che invece è Ceschi a Santa Croce, rappresentano invece una trascrizione sulla quale il Perito ha qualche dubbio…)
Vediamo, insieme, di riportare e far capire alcuni passaggi dell’intercettazione ambientale sulla Fondazione Roi
All’inizio del colloquio i due “conoscenti di vecchia data” , Cauduro e Zonin, accennano al noto costruttore romano e candidato sindaco della Capitale Alfio Marchini che beneficiò delle triangolazioni milionarie della BPVi con i fondi lussemburghesi (DOTT. CAUDURO – Eh, no, ma, infatti, gli hanno chiesto (per un’intervista su l’Espresso, ndr) quante proprietà ha, i fondi, quanta liquidità ha, e non… e non risponde a nulla. Non risponde a nulla. DOTT. ZONIN – E’ meglio che non risponda.).
Ma, dopo alcune chiacchiere sul Feudo siciliano degli Zonin e su possibili nuovi affari col marchese Arezzo (Zonin – … non so se lo conosce, il proprietario del Castello di Donnafugata….) e di un incontro (Zonin – … C’è una proprietà vicino a quella di mio fratello, ma non credo che, di questi tempi, son da fare investimenti, lei lo sa. No, ma non riguarda me, riguardava mio fratello, allora volevano presentarmi un… una persona che è confinante, e, insomma, è… son piccole cose…) prima di tornare a Vicenza e poi altrove, l’ex presidente della BPVi e della Fondazione Roi chiede a Cauduro di fare una telefonata (Zonin – … Alla cosa… alla nostra Lombardo. Vediamo qua. Che è sempre su… sul… è sempre sulla breccia, la Lombardo, è la persona che più di… è più (inc.), guardi, (inc.)…).
“A questo punto – scrive il perito –, il Dottor Zonin parla al telefono con la Dottoressa Lombardo, la cui voce risulta molto lontana. Di conseguenza, le frasi pronunciate dalla Dottoressa Lombardo in risposta o a completamento del dialogo con il Dottor Zonin al telefono non sono chiaramente comprensibili“.
Ve le riportiamo, quindi, così come le leggiamo sottoponendo alla vostra attenzione alcuni passaggi (in grassetto) per i significati che possono avere, che a noi appaiono più che chiari ma che ci piacerebbe tanto che fossero approfonditi da adeguati giudici, se del caso, in sede “penale” oltre a quelli che in sede civile sono stati chiamati tardivamente, tanto per cambiare, a pronunciarsi dopo anni di freni vari sulla azione di responsabilità, ancora avvolta nelle nebbie per i suoi contenuti, avviata dall’attuale cda contro Zonin e altri membri dei suoi cda in Roi.
Tutta la vicenda, in parte descritta nel nostro “Roi. La Fondazione demolita“, una raccolta di nostri articoli fino al 2015, e poi in quelli successivi pubblicati su questo mezzo, è incentrata su un buco di 29 milioni di euro per l’acquisto da parte della Roi di “azioni di casa“, quelle poi azzerate della BPVi, e su altre spese (folli?) come i 2.5 milioni pagati per le mura dell’ex Cinema Corso, abbandonato da tempo, e i denari destinati a molteplici prebende locali tra cui quelle per il Museo Diocesano, il cui direttore, mons. Francesco Gasparini, già allora faceva parte del cda con Zonin & c.
Ecco i dialoghi presenti nella trascrizione.
DOTT. ZONIN – (al telefono) Sono Gianni, buongiorno. Anch’io. Abbastanza, abbastanza. Sì? Sì, sì. No, va bene, va bene. Io torno lunedì. Non siamo la… la Fondazione del malaffare! Non siamo la Fondazione… La settimana prossima ho un incontro con Dolcetta, che adesso non sarà più né consigliere, né presidente, però due parole in croce gliele dirò, perché quello che non hanno fatto i barbari hanno fatto i Barberini!
DOTT. CAUDURO – (rivolto alla segretaria) Porti un goccio d’acqua?
DOTT. ZONIN (al telefono) Eh… Ma, senta, il Marchese ha sottoscritta e al… e al… il Professor Breganze ci aveva chiamato finché era in vita e abbiamo fatto, per anni, i consiglieri e il vice presidente della Fondazione. Ma… Va be’, va be’. Senta… eh… uhm… mi ha detto la mia segreteria che dovrei firmare un documento da mandare veloce… eh… quello che autorizza per il bilancio. (rivolto al Dottor Cauduro). Posso, casomai, fare mandare qui una e-mail (inc.)?
DOTT. CAUDURO – Sì in ufficio. Eh… (inc.).
DOTT. ZONIN No, no, (inc.). (al telefono) Buongiorno, Ornella, buongiorno. Sì, sì. Buongiorno. Bene, sono qua in… in un’isola, quindi sono fuori dalla mischia, va bene. Eh, be’… Qualcuno deve stare di guardia, mi raccomando! No, non mandano, non mandano… Ma voglio ca… A chi dobbiamo dare queste cose? Ah, sì, bisogna darle, perbacco, sì, sì! Si, sì… L’autorizzazione e poi la… poi le firmo. Poi le firmo. Si… No… Non devo firmare niente. Chiami Sandrini (commercialista per anni della Fondazione e rappresentante della BPVi in alcuni cda, ndr) e gli dica che va bene. Eh, vogliono i bilanci! Sì, si devono organizzare. Gli… Gli dia anche i bilanci, anche quelli precedenti ancora. Gli dia il 13, il 14 e il 15, tre anni. Sì. Se vogliono anche prima, glieli dà anche prima, non abbiamo nessun problema, noi siamo trasparenti. Sì? No, no, gli… Che è ur… E’ urgente, è urgente. Gli dica di mandare anche i bilanci precedenti, che va benissimo, che sono tutti molto buoni (e il buchi?…, ndr) Va bene. Grazie. Sì. Grazie. Grazie, Dottoressa. Ci sentiamo, poi io torno lunedì. Grazie molte. Va… Va bene. Grazie, grazie. Arrivederci.
Il Dottor Zonin – scrive di nuovo il perito – chiude la telefonata con la Dottoressa Lombardo e riprende la conversazione interrotta con il Dottor Cauduro.
DOTT. ZONIN – Porti pazienza, ma…
DOTT. CAUDURO – Ma ci mancherebbe!
DOTT. ZONIN – …c’è anche la Fondazione e bisogna… Adesso facciamo le… le assicurazioni.
DOTT. CAUDURO – Ma Fondazione Roi?
DOTT. ZONIN Sì. Eh… detta “la Fondazione del malaffare”, e quel sciagurato di Dolcetta, che noi, malauguratamente, abbiamo chiamato alla presidenza della Banca Popolare, eh… non solo non ha protestato… Allora aveva un intervento di tre minuti, va su questa (Cerchia) Santa Croce, che sanno tutti che è una… problemi psichici importanti, eh...
DOTT. CAUDURO – Quella che era la nipote?
DOTT. ZONIN – Tre minuti, invece che… Allora, primo, quando… Adesso, ne ho fatte di assemblee, ma, se uno parlava del sesso degli angeli, gli dico: “Guardi, torni la prossima volta, quando parleremo del sesso degli angeli”. E dica: “non è un argomento attinente al bilancio, lei parli solo del bilancio”. Invece, non le ha detto niente, ha parlato sette minuti, non l’ha interrotta e, quando, a un certo punto, Dolcetta, ha detto: “Mah, vado avanti?”, dice: “No, no, continui, finisca pure, non si preoccupi”….
Poi il colloquio continua con un riferimento all’avv. Renato Bertelle, chiamato Bertarelli (a causa di una memoria a volte fallace che non impedisce, però, all’ex re della banca di ricordare a Cauduro che l’avvocato di Malo “è considerato un… dai colleghi un grande macaco“), per una sua importante battaglia, magari non da… macaco, di cui abbiamo riferito (“Iorio: “risarciremo scavalcati BPVi”. Notaio Francesca Boschetti “omette”, la “giustizia” approva, Zonin e Cauduro danno ragione a Bertelle: l’intervista“) e, infine, torna al cuore degli argomenti bancari tra cui il presunto diktat di Barbagallo a Trinca. a favore di Zonin e l’esame dei dati della banca su cui costruire argomentazioni e difese…
Tanto in quel 1° giugno 2016 nessuno inquinava le prove, anche se le “ripassava” con un ex vice direttore generale della BPVi e all’epoca direttore generale della discussa Banca Nuova, per interpretarle magari in maniera congiunta e concorde.