Zonin mise a capo di Banca Nuova un professionista di sicuro valore ma facciamo una domanda a Mattarella…

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Bernardo Mattarella, ex top manager di Banca Nuova di Gianni Zonin
Bernardo Mattarella, ex top manager di Banca Nuova di Gianni Zonin

Il procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, nella sua audizione presso la Commissione d’inchiesta parlamentare sulle Banche confermò l’esistenza di porte girevoli fra Banca d’Italia e la Banca Popolare di Vicenza che attirò tra gli altri Giannandrea Falchi, addirittura capo segreteria del Direttorio durante la gestione di Mario Draghi, e gli ispettori Luigi Amore e Mariano Sommella, tutti passati alle dipendenze in ruoli di rilievo di Gianni Zonin .

Questo per non parlare (ne fu informato Pierferdinando Casini, presidente della commissione) di Lucio Menestrina, entrato in BPVi immediatamente dopo la visita ispettiva del 2001, quella in cui già poteva essere chiaro l’inizio della fine e del cui team faceva parte (qui il documento da noi pubblicato il 1° novembre 2017) per divenire poi CFO ovvero della banca, il responsabile finanziario a cui faceva capo anche la gestione del rischio proprietario, il capitale della Banca.

È poi risaputo e documentato che nello staff in banca e/o nelle sue aziende del presidente che nulla ricorda e poco sapeva è lungo l’elenco di magistrati (un nome per tutti Fojadelli), servitori dello Stato (Monorchio ne è l’esempio massimo), alti ufficiali della Guardia di Finanza, Prefetti, Ambasciatori.

Ma a confermare ancora una volta la capacità di Gianni Zonin di circondarsi di uomini che conta(va)no e di professionisti di valore, emergenti o già consolidati, lo confermano alcuni passaggi di un curriculum eccellente disperso nel web, da noi trovato insieme a un collega che si dichiara fiero nemico (e vittima) delle oscurità ma che non ci ha chiarito, dopo vari e successivi contatti a vuoto volti a fargli condividere il merito della notizia scoperta insieme, perché, da penna più famosa qual è, non abbia pubblicato quanto scovammo insieme nella nostra redazione a gennaio 2019.

Il professionista nato a Roma, dopo la laurea con lode in Economia e Commercio conseguita nel 1998 presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con Tesi in Tecnica Bancaria e Professionale “L’innovazione finanziaria con particolare riferimento ai servizi”, diventa Dottore Commercialista dal 1990, Revisore Contabile dal 1994, da gennaio a luglio 1989 collabora con lo studio commerciale dott. Salvatore Limata, da marzo 1989 a luglio 1995 collaborazione presso la II Cattedra di Tecnica Bancaria e Professionale della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università “La Sapienza”, da agosto 1990 a giugno 1997 lavora in Arthur Andersen di cui dal 1995 diventa Dirigente, da giugno 1997 a maggio 2000 va in Mediocredito Centrale, banca per le imprese, in specie del sud e controllata dalla pubblica Invitalia (ora al 100% Mef).

Dopo un mini break in cui da maggio 2000 a ottobre 2000 è dirigente di Grapes Communications, il professionista romano, ricco di evidenti e indiscutibili esperienze entra, ed eccoci alla nostra premessa sugli uomini di valore chez Zonin, nella squadra del presidente che, dopo 16 anni di gavetta nel suo cda, dal 1996 guida la Banca Popolare di Vicenza.

Ecco i passaggi del “curriculum ritrovato”:

Da ottobre 2000 a giugno 2007: Nuova Merchant S.p.A. – Direttore Generale designato, NEM SGR S.p.A. (Gruppo Banca Popolare di Vicenza) – Consigliere Delegato responsabile del Fondo “Nuove Infrastrutture” (da gennaio 2007); Banca Nuova (start – up del Gruppo BPVi) – Dirigente (Predisposizione e monitoraggio del piano industriale di start – up e dei piani successivi alle operazioni straordinarie, coordinamento di queste ultime).

E, mentre il top manager ne è Direttore Sviluppo e Servizi Finanziari (coordinamento delle Direzioni “Consulenza per lo Sviluppo” e “Infrastrutture” e della Unità Organizzativa “Servizi Finanziari”) nonché Segretario del Consiglio di Amministrazione, l’operazione più consistente della start up Banca Nuova, finita più volte sotto i riflettori di Report per le sue possibili connessioni con mafia e servizi segreti, è l’acquisto di Banca del Popolo di Trapani di cui, dopo le minacce lamentate dal collega Nicola Borzi, che poi partecipò a un nostro convegno sugli attacchi alla libertà di stampa, abbiamo riferito anche noi il 14 marzo 2019 col titolo “Banca del Popolo di Trapani in odore di mafia: comprata da Banca Nuova (BPVi), poi scelta dai servizi“.

Ebbene chi è il professionista messo ai vertici della start up Banca Nuova dal 2000 al 2007 come da curriculum da noi pubblicato integralmente sulla sezione dei documenti Premium di bankilelkas.com?

Senza che nessuna relazione sia possibile tra le inchieste di Report e i fatti emersi sui rapporti tra Banca Nuova e Banca del Popolo di Trapani il top manager, simbolo fin da allora della grande capacità di Zonin di circondarsi di uomini di valore o di relazioni, non verdiamo perché non si possa scrivere che è Bernardo Mattarella, figlio di Piersanti, ucciso proprio dalla mafia (qui alcune precisazioni, ndr) e nipote di Sergio Mattarella, ora presidente della Repubblica dopo una lunga carriera politica in cui non gli è mancato di dover lottare contro chi collegava il padre, Bernardo come il nipote di cui scriviamo, alle oscurità della mafia e a presunte carriere di figli e nipoti legati al suo nome.

Se nessuna ipotesi di legame di Bernardo Mattarella, che oggi, dopo una lunga carriera nella statale Invitalia successiva ai suoi anni da dirigente nel gruppo BPVi, è amministratore delegato della sua controllata Mediocredito centrale Banca del Mezzogiorno, in cui aveva già lavorato da giovane, può essere ipotizzata con mondi meno che professionali, qui vogliamo solo dire, e lo ripetiamo per chiarezza, che di certo è confermata la qualità e la quantità delle relazioni di Gianni Zonin che, nel caso specifico, poi, scelse un siciliano di origine per operazioni siciliane.

Uno dei suoi punti di forza, dicono oggi i suoi ammiratori ma anche, con qualche malizia, i suoi detrattori.

P.S. Una sola domanda rivolgiamo, però, a Bernardo Mattarella: perché nei suoi nuovi curricula il periodo 2000 – 2007 non è più descritto in dettaglio ma solo riportato come una fase di generiche attività professionali?

Ci dica, quindi, dr. Mattarella se vuole solo bypassare quella fase o se c’è una sua qualche condanna specifica di quel periodo magari per fatti da lei conosciuti e valutati da una diversa visuale solo dopo ma che, se esistenti, sarebbe opportuno far conoscere a chi di dovere se non a tutti.